Il reportage, realizzato dai giornalisti praticanti della Scuola di Giornalismo di Perugia e curato da Valerio Cataldi, è andato in onda venerdì 28 aprile su Rai due nell’ambito di Tg2 Dossier. E’ possibile rivedere “Arte al buio” tramite questo link.
Il tema – Il patrimonio culturale celato nei depositi dei musei e nei siti archeologici è immenso. Da tempo gli studiosi chiedono di trasformare queste risorse in qualcosa di fruibile. L’Umbria non è immune da questo fenomeno: dai magazzini della Galleria Nazionale, ai borghi ricchi di storia a rischio di spopolamento, passando per il ruolo dei privati nella tutela del patrimonio artistico. Un reportage-inchiesta sull’arte “nascosta” in Umbria, realizzato dalla Scuola di giornalismo radio televisivo di Perugia.
Modalità di lavoro – Prodotti così complessi sono frutto di un importante lavoro di squadra e rappresentano il culmine di un percorso formativo di due anni. “Arte al buio” dura quarantaquattro minuti, e centonovanta sono state le ore complessive impiegate a girare. Il montaggio è stato serrato e ci ha impegnati per quattro giornate complessive con l’aiuto di uno staff di montatori. Per una giornata intera invece è stato utilizzato il pilota di droni e, per raccontare l’arte nascosta in Umbria, abbiamo percorso complessivamente 1500 chilometri. Le testimonianze, come in ogni inchiesta che si rispetti, sono state il cardine del nostro lavoro. I giornalisti della Scuola hanno intervistato più di quaranta persone e visitato tre regioni: l’Umbria, il Lazio, la Toscana.
Il sito e il periodico – Per vedere contenuti in esclusiva, articoli e aggiornamenti sul nostro reportage è possibile andare nel sito www.artealbuio.it. Ma la Scuola ha deciso anche di realizzare un approfondimento giornalistico sull’arte nascosta in Umbria sulle pagine del periodico “Quattro Colonne” che è sfogliabile qui.