Fenomeno Felici: è umbro il numero 2 al mondo di tennis wheelchair under18

«Lo sport paralimpico è come tutti gli altri: servono dedizione, forza e passione per raggiungere risultati e superare i propri limiti fisici e mentali»
La storia di Francesco Felici, da Bastia Umbra agli US Open: il sogno ora sono le Paralimpiadi di Parigi 2024

Da una cittadina nel cuore dell’Umbria agli Us Open di New York, gli occhi puntati sulle gradinate che hanno visto giocare i più grandi, la testa sul risultato. Francesco Felici, classe 2005, a 18 anni è diventato il numero due al mondo di tennis in carrozzina under18, battuto alle finali dello Slam della Grande Mela solo dal britannico Dahnon Ward. «La medaglia d’argento è stata un sogno – racconta – ma ancora di più essere lì al Louis Armstrong, quegli applausi, quelle scalinate che avevo visto solo in tv, me le ricorderò per tutta la vita, spero di tornarci presto».

Lo sport, da passione a carriera – Francesco cresce a Bastia Umbra, sin da piccolissimo lo accompagna la passione per lo sport per crescere e superare i propri limiti. Prima il nuoto, la pallamano, il basket, poi arriva il tennis. «Sono nato con una malformazione al canale vertebrale che si chiama spina bifida, una condizione che mi ha portato alla paresi. Sin da ragazzo ho praticato tanti sport diversi a scopo riabilitativo e per divertirmi, poi è successo qualcosa». Da interesse puramente amatoriale a vera e propria passione. Oggi per Francesco il tennis vuol dire allenarsi tutti i giorni sui campi di cemento per raggiungere obiettivi agonistici: «Quando ho iniziato a ottenere i primi risultati importanti ho capito che era questo il mio sport, poi l’ambizione non si è più fermata».

Il sogno delle Paralimpiadi di Parigi –Il prossimo obiettivo di Francesco e del suo team sono le Paralimpiadi di Parigi del 2024. «Sono tra meno di un anno, è un banco di prova importante, non so se ci riuscirò ma sto lavorando per questo, ce la metterò tutta». Per le qualificazioni serve una routine di allenamenti solida, «mi alleno tutti i giorni, nell’ultimo anno abbiamo alzato il ritmo e siamo riusciti ad ottenere tanto», racconta l’atleta. «La mia scuola è a Foligno, il merito di quello che ho raggiunto è anche di tutta la squadra che mi segue, vengo da una città piccola ma ho avuto la fortuna di poter contare sull’eccellenza tecnica del Tennis Training Club». La migliore scuola d’Italia, come certifica la Federazione Italiana Tennis. Puntare a Parigi è solo il primo passo di un percorso tutto da scrivere di un talento che guarda lontano. L’obiettivo a lungo termine è Los Angeles 2028, tra cinque anni. «E’ una meta che alcuni giorni mi sembra lontanissima», racconta Francesco, «ma sono sicuro di riuscire ad arrivarci pronto e cresciuto dal punto di vista tecnico».

Per vincere serve una rete di sostegno – L’impegno e il talento da soli però non bastano. «Tra le sfide principali da superare nel mio caso ci sono le difficoltà economiche». Per rimanere alti nei ranking e mantenere standard elevati, infatti, Francesco deve partecipare a tanti tornei in giro per il mondo. Viaggiare, pagare l’allenatore sono tutte cose per cui serve un sostegno economico importante. E’ da questa consapevolezza che è nato il comitato, “Ricominciamo da Francesco”, la cui azione è espressamente volta a favorire e sostenere la partecipazione alle competizioni sportive nazionali e internazionali del giovane atleta paralimpico umbro. «Andare a New York, poi, sarebbe stato impossibile solo con le mie forze», spiega. Francesco quest’anno è stato nominato “Ambasciatore dell’Umbria nel mondo” dalla presidente della Regione, Donatella Tesei, oltre ad aver ricevuto il “Supertennis award 2023” come miglior atleta wheelchair. Un’avventura resa possibile grazie al patrocinio del Comune di Perugia e dalla Fondazione Perugia. «Per la mia carriera arrivare in finale è stato fondamentale, io sono stato fortunato, spero che anche altri atleti ricevano lo stesso supporto».

Autore

Annachiara Mottola di Amato

Nata a Matera il 02/03/1999, laureata in Relazioni internazionali all'Università di Roma, La Sapienza. Giornalista praticante del XVI biennio della Scuola di giornalismo di Perugia.