Che il tennis sia diventato uno sport popolare è piuttosto evidente, ma che sia stato Jannik Sinner a farlo entrare nel cuore degli italiani è semplicemente innegabile. Sempre più persone negli ultimi anni si sono avvicinate a questo mondo, spinte da una nuova voglia di mettersi in gioco, di provare a crescere e migliorare per sentirsi un po’ più vicine al campione azzurro. Ne è certo Roberto Carraresi, da poco rinominato presidente della Fitp dell’Umbria: «Siamo passati da 8.643 tesserati nel 2021 a quasi 26 mila nel 2024: c’è stato un incremento del 65% in quattro anni». In quanto a numero di associati, infatti, «dal 2018 la Federtennis risulta stabilmente la seconda Federazione, davanti a sport molto apprezzati come la pallacanestro e la pallavolo».

Roberto Carraresi
Presidente della Fitp dell’Umbria
NON SOLO JANNIK – La popolarità del tennis, però, ha radici più profonde. Il cosiddetto “effetto Sinner”, di cui tanti parlano, ha infatti confermato una tendenza già esistente, accelerando e consolidando quella che si sta sempre più imponendo come età dell’oro del tennis. «Anche i giocatori del livello di Federer, Nadal, Djokovic, Murray hanno contribuito in maniera determinante alla diffusione di questo sport – commenta Romeo Lavoratori, direttore del Tennis club Perugia – con Jannik, però, il fenomeno non solo sta vivendo una crescita esponenziale, ma sta superando i confini italiani, diventando di fatto mondiale». A rendere così speciale e influente il giovane altoatesino, oltre all’incredibile talento che lo ha portato sulla vetta del mondo, è la sua semplicità, tratto tanto forte da resistere ai cambiamenti che il successo porta con sé. Ed è proprio questa naturalezza ad assottigliare sempre di più la distanza tra il numero uno e tutti gli appassionati, rendendolo un modello da cui attingere e a cui poter aspirare. «La personalità di Sinner, il suo volto pulito e la sua serenità in campo sono principi eccezionali che tutti devono apprendere, a partire dai più piccoli» sottolinea Federico Rosi, maestro di tennis del circolo perugino.

Romeo Lavoratori
Direttore del Tennis club Perugia
IL MODELLO ITALIANO – Maggior numero di iscrizioni, più voglia di giocare e un grande senso di appartenenza ai successi italiani. Il clima che si avverte è questo, ma il merito non è solo della volpe rossa. Il rapido sviluppo del movimento tennistico italiano, infatti, si fonda su una base sempre più solida, fatta di tanti talenti che si sono resi protagonisti di vere e proprie imprese sportive. Due Slam, un oro olimpico, il titolo delle ATP Finals, della Coppa Davis e della Billie Jean King Cup. E questo solo nel 2024. Della stessa idea Lavoratori: «La crescita del tennis negli ultimi anni è evidente – precisa – ma non è solo Sinner. Ci sono tanti giocatori nei primi cento al mondo, come Berrettini, Musetti, Passaro o la Paolini, e questo ha sicuramente contribuito all’exploit di questo sport». Quello italiano, per Carraresi, è un modello che si basa sulla qualità, sostenuta da costanti riforme, come l’introduzione del “Sistema Scuole Italia” che «promuove costanti e puntuali stage di aggiornamento, ormai obbligatori per gli insegnati di ogni livello». È l’intero sistema italiano che si sta notevolmente imponendo a livello globale, tiene a sottolineare il numero 1 della federazione umbra, «come dimostra il fatto che oggi, a differenza di vent’anni fa, sono le realtà straniere a venire in Italia per prendere esempio dalle nostre scuole».