Il cane-chef che “assiste” il proprietario mentre prepara da mangiare, creando scene esilaranti in cui cercano di mangiare ogni ingrediente si trovi nel loro raggio d’azione. Poi c’è il cane-modello che sfila con un look abbinato a quello del proprietario, si concede momenti di relax e trattamenti di skin-care specifici. Scrollando sui social ci renderemo conto di come i cani-influencer sono ormai delle vere e proprie star dei social, dove ottengono milioni di visualizzazioni. Le tipologie sono diverse. Basta scorrere un po’ sulle maggiori piattaforme online per trovarne di ogni tipo. Ma se la lista è lunga, la domanda resta una sola: questo tipo di trattamento fa bene ai nostri animali?
L’animale domestico che diventa persona – Anche se questi casi sono isolati, rappresentano un fenomeno che negli ultimi anni è in crescita: l’umanizzazione del proprio animale domestico. Come ci spiega Leonardo Cascioli di Funny Dog, un centro che a Perugia si occupa dell’educazione e dell’addestramento cinofilo, ormai «si ha una cura e un’attenzione che in precedenza non si aveva nei confronti del proprio cane. Prima veniva tenuto nel cortile di casa, gli si davano gli avanzi e, se stava male, spesso non ce ne accorgevamo». Ovviamente, sottolinea Cascioli, è una notizia positiva, perché «quando si prende un animale in casa, in questo caso un cane, bisogna prendersene cura nel miglior modo possibile. Ma è l’estrema umanizzazione che non fa il bene dell’animale. Un cane ha bisogno di correre con altri cani, fare lunghe passeggiate e annusare ciò che lo circonda, un’attività che per lui è un po’ come leggere il giornale».


Educare il proprietario – Avere un cane con cui crescere e giocare è da sempre il sogno di molti, ma non tutti comprendono davvero cosa significhi. Adottare un animale è una grande responsabilità che va oltre l’affetto e le coccole. È proprio per questo che «educare il proprietario è più importante che addestrare il cane – prosegue Cascioli – perché bisogna essere consapevoli che si tratta di un animale e, come tale, ha dei bisogni». I nostri amici a quattro zampe devono svolgere ogni giorno attività che «li soddisfino e li appaghino, altrimenti rischiano di sviluppare comportamenti non adeguati e dei problemi caratteriali». La loro insoddisfazione può provocare stress che si manifesta poi in atteggiamenti anomali. L’intervento di un esperto diventa fondamentale per risolvere sul nascere questo tipo di problemi. Secondo una ricerca svolta da Angelo Gazzano e Chiara Mariti, ricercatori dell’Università di Pisa, l’addestramento riduce del 75% l’aggressività verso persone sconosciute. Un dato che molto spesso viene sottovalutato. Come spiega uno studio di Mariangela Albertini, docente del corso di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano, il 65% dei proprietari non cerca aiuto professionale, nonostante la presenza di comportamenti indesiderati.

Come i cani comunicano lo stress – Ma quali sono i segnali che devono destare la nostra attenzione? «Gli esempi sono numerosi: dal mordicchiarsi a lungo le zampe al saltare addosso al proprietario – ci spiega ancora l’addestratore – ma anche all’esterno, quando il nostro cane tira il guinzaglio oppure si nasconde dietro il padrone se degli estranei si avvicinano per accarezzarlo. Infine, ci sono segnali evidenti, come il ringhiare o l’abbaiare in modo aggressivo nei confronti di altri cani o persone. Questi comportamenti sono come spie sul cruscotto della macchina». Riuscire a coglierli per prendersi cura delle loro emozioni è la sfida di ogni padrone. Perché chi li ama, li conosce.