Invecchiamento e solidarietà: le difficoltà della terza età

Giovanni Alunni, coordinatore di Telefono d’argento: «Li accompagniamo al supermercato, in farmacia e persino in ospedale: possono sembrare faccende banali ma sono essenziali nella vita di ogni persona»
Le associazioni di volontariato offrono servizi indispensabili per gli anziani dell'Umbria: la sfida del progressivo aumento dell'età media e le difficoltà del territorio

«Devo solamente ringraziare Telefono d’argento perché se non ci fossero loro non saprei come fare». Giuliana ha ottantadue anni e da tempo si affida ai volontari per le commissioni di tutti i giorni. Telefono d’argento è un servizio che, ormai da più di trent’anni, il circolo socioculturale per anziani Cavalieri, nel comune di Corciano, offre a tutti coloro che hanno necessità di spostarsi ma non riescono a farlo in autonomia.

Come funziona – «Li accompagniamo un po’ dappertutto, al supermercato, in farmacia e persino in ospedale a fare le viste mediche: cerchiamo di andare incontro a qualsiasi tipo di esigenza. Possono sembrare faccende banali ma sono essenziali nella vita di ogni persona », spiega Giovanni Alunni, coordinatore di Telefono d’argento. L’associazione funziona grazie ai volontari che donano il loro tempo, alcuni guidano le automobili, occupandosi quindi del trasporto, altri si dedicano invece all’organizzazione pratica dei turni, decidendo luoghi e orari insieme alle persone che chiamano per chiedere il servizio.

L’Umbria e il rischio dell’isolamento – «La maggior parte degli anziani che si rivolge a noi abita a Perugia – sottolinea Giovanni – ma a volte capita che chiamino anche da luoghi lontani ». Nonostante anche altri comuni dell’Umbria offrano dei servizi simili, molti centri ne rimangono esclusi, specialmente i più isolati. In questi casi, la marginalità sociale si intreccia con quella territoriale, e gli anziani rischiano di trovarsi esclusi non solo dalle opportunità di assistenza, ma anche dalla vita sociale. La solitudine diventa quindi un nemico ancora più pericoloso, ed ecco che le reti di solidarietà diventano fondamentali non solo per offrire servizi, ma anche per creare un sistema che colleghi tra loro tutte le realtà associative, in modo da garantire agli anziani servizi di assistenza ovunque vivano.

«Noi siamo organizzati col supporto del Comune, ma questo non viene dato a tutti: dovrebbe essere esteso a tutte le realtà umbre, anche per creare una rete in grado di raggiungere ogni cittadino», spiega Salvatore Fabrizio, direttore di Cesvol Umbria, che offre supporto alle associazioni di volontariato. Il loro obiettivo è proprio quello di creare una rete di volontari e fornire il supporto nell’espletamento delle procedure burocratiche.   «La riforma del Terzo Settore – continua Fabrizio -, che ha portato con sé l’obbligo di utilizzare piattaforme digitali per l’adempimento delle pratiche amministrative, ha creato non poche difficoltà. La digitalizzazione è diventata un ostacolo per molte associazioni, specialmente per quelle gestite da persone in là con l’età, spesso non avvezze alle procedure digitali». L’età media dei presidenti e dei responsabili delle organizzazioni, infatti, è di circa 65 anni. Il tema dell’invecchiamento, in Umbria, riguarda anche le stesse associazioni, formate sempre di più da volontari anziani.

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Autore

Elena Aquilanti

Sono nata e cresciuta a Roma, dove mi sono laureata in Governo e Amministrazione. Da sempre appassionata di politica, ho approfondito durante il mio percorso accademico le dinamiche istituzionali del nostro Paese. La mia altra grande passione è la cucina, che considero un aspetto fondamentale della società, perché legato alle dinamiche politiche ed economiche.